La fattoria "Li Castelli" (dal latino castellum che significa borgata, villaggio) era in un'area abitata già in età preistorica (probabilmente dalla fine del neolitico, IV millennio a. C., alla metà dell'età del bronzo), e sarebbe sorta sull'impianto di una villa rustica romana. Nei secoli XVI e XVII "Li Castelli" era una delle più grandi tenute dell'agro di Francavilla, e gli Imperiali, feudatari della zona, vi avevano realizzato un allevamento di cavalli di razza, che fu assai fiorente alla fine del XVIII secolo. Morto senza figli l'ultimo degli Imperiali, Michele, la tenuta fu acquistata nel 1797 dal duca di Monteiasi che, per popolarla, la concesse in enfitèusi ai contadini di Ceglie e Grottaglie disposti a trasferirvisi. Il duca vi costruì una chiesa, che dedicò al Santo Crocifisso, e risistemò il palazzo degli Imperiali per adattarlo a sua dimora. Agli inizi dell'800, la denominazione "Li Castelli" o "Monte Castelli" fu sostituita con quella di Villa Castelli, con riferimento alla ville (città in francese), e a somiglianza di Francavilla, della quale Villa Castelli era frazione. Divenne Comune nel 1926.
Un bene ambientale interessante è la "gravina" (grande burrone), tornata all'antico splendore con la messa a dimora di piante ed essenze mediterranee. Sulla via per Francavilla è la chiesetta della Madonna dei Grani, edificata su una grancia (fabbricato rurale con funzione di deposito) basiliana del XII secolo. Nell'agro di Villa Castelli è pure interessante l'insediamento di Pezza Petrosa, frequentato dalla fine del V al III sec. a. C.
di Angela Marinazzo
La città che vorrei
12 anni fa
Nessun commento:
Posta un commento