mercoledì 11 luglio 2012

Villa Castelli, la Milano Taranto passa da qui

In Viale Virgilio a Taranto, sullo splendido lungomare, è finita questa bellissima 26° rievocazione storica della corsa motociclistica Milano Taranto 2012, partita il 1 luglio dall’Idroscalo di Milano per arrivare il 7 luglio a Taranto, dove c’è stata un’ultima tirata a ricordare il rombo che vide sfrecciare i migliori campioni del mondo, prima di passare sotto lo striscione d'arrivo del Palazzo del Governo. Il primo sotto la bandiera a scacchi è stato Nino Castellani, il vincitore della categoria 75 cc nel 1952 con una Laverda ufficiale, a ricordare queste grandi glorie capaci di forti sacrifici per vincere, e con loro c’erano anche Ciraci Vito, Mino Vaccarelli e Remo Venturi, quest’ultimo 5 volte campione del mondo con la classe 125 cc, che è venuto qui da Spoleto per salutare gli amici, riaprendo il libro dei ricordi. L’ultima tappa è partita da Matera nella tarda mattinata, e sotto un sole bruciante e un caldo da 40° la corsa s'è snodata tra Basilicata e Puglia, tra gli splendidi paesaggi della Murgia. Dopo Laterza la prima sosta è stata a Palagiano per il primo controllo orario della giornata, dando la possibilità di rinfrescarsi la gola con fette d'anguria gelate. Passata Massafra a Martina Franca c'è stato il classico appuntamento con il buffet offerto dal Moto Club Valle D’Itria, e poi ancora verso Ceglie Messapica, che ha ospitato per la prima volta i concorrenti, che sono stati accolti tra il calore dei cittadini, l’abbraccio del sindaco e pizzelle, focacce e rustici. A Villa Castelli, come al solito la “festa”. L’ultimo kilometro del percorso che porta a Villa Castelli, Vito Ciraci, campione storico della Milano Taranto, l’ha fatto a manetta, spremendo tutti i cavalli del motore del suo 500 Falcone sport del 1953, provando ancora una volta l'ebbrezza del vento in faccia passando davanti la Chiesa, il Corso, il Ponte per arrivare in Piazza Ostilio, dove era l’arrivo, tra il delirio di un migliaio di appassionati. All’ombra di piante secolari, nel piazzale della scuola elementare c’è stato il "benvenuto" al gruppone ormai cotto dal sole ed è stato dato dalle note della "pizzica" con un duo molto bravo, i “Pizzicati sottu lu pete” a proporre il ritmo della taranta che ha richiamato sul palco olandesi, austriaci e tedeschi, ed è stata subito festa. A solleticare il gusto dei centauri c’erano melanzane ripiene, peperoni sotto'olio, parmigiana, cipolle tritate, cicoria selvatica e purè di fave, polpette di pane e di carne. Poi tanta tanta anguria fresca. Il nostro concittadino Vito Ciraci, che ha partecipato alle edizioni della storica gara nel 1953, 1955, oltre a 20 rievocazioni, ha fatto gli onori di casa e ha voluto premiare con una targa e un mazzo di fiori tutte le donne motocicliste impegnate nella maratona. Tanti applausi per le premiate e un velo di commozione per il grandissimo pilota sempre generoso e sorprendentemente umano e buono. Ha voluto ribadire la sua felicità il presidente del Moto Club Ciraci, avvalorando la presenza di un campione molto noto come Remo Venturi, che forse molti non sanno, è stato un grande onore aver avuto nel nostro paese, Anche la presenza di Mino Vaccarelli, altro partecipante storico della Milano Taranto nel 1952-1953-1954-1955, grande amico di Vito Ciraci, ha dato altro lustro a questa grande manifestazione, che ha visto la partecipazione anche dei concittadini Ciro Urselli, Michele Miccoli, Angelo Cantoro. In questa maratona motociclistica di sei giorni i 200 concorrenti partiti dall'Idroscalo di Milano, hanno percorso 1900 km girando tutta l’Italia. Poi il gran finale: tutti in gruppo come una scolaresca in vacanza sino a Taranto. Dopo l'ultimo traguardo e le foto di rito, qualche lacrima a fatica nascosta dietro gli occhialoni da gara per l'avventura finita e l'arrivederci al prossimo anno. In serata la cena di gala ha fatto scendere definitivamente il sipario su questa edizione della Milano-Taranto. Nel cuore di tutti resteranno ricordi incancellabili.

giovedì 22 marzo 2012

Villa Castelli Bene Comune e Cittadinanza Attiva: i progetti 2011

Nel 2011 abbiamo realizzato diversi progetti, fra i quali:

Mettiamo in comune l'educazione finanziaria
Data l'importanza dell'esercizio dei diritti dei consumatori e la conoscenza di strumenti di risparmio, abbiamo organizzato una serie di incontri in 17 regioni con l'obiettivo di stimolare nei cittadini una maggiore consapevolezza rispetto alla gestione delle proprie risorse economiche.
Il progetto è promosso dal Consorzio PattiChiari, che collabora con le Associazioni dei Consumatori per diffondere l’educazione finanziaria tra i cittadini.

Monitoraggio civico sulla personalizzazione delle cure in oncologia
L'area oncologica è tra quelle nelle quali il Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva riceve il maggior numero di segnalazioni. Abbiamo quindi avviato un'indagine sull'assistenza dei pazienti oncologici, con focus sul cancro del colon retto e sull'attenzione al diritto ad un trattamento personalizzato, alle opportunità terapeutiche ed al consenso informato. I risultati dell'indagine saranno presentati in occasione di un evento pubblico nella primavera del 2012.

Accesso alle prestazioni sanitarie ed agli screening neonatali
Abbiamo analizzato la facilità di accesso a servizi e prestazioni per le coppie in attesa di un bambino; confrontarsi con associazioni, società scientifiche, medici, sulla necessità di effettuare screening neonatali; indagare le difficoltà incontrate dalle coppie nell'accedere alle prestazioni garantite per legge e creare in essi la consapevolezza dei propri diritti. I risultati sono stati resi noti per sensibilizzare sul tema le istituzioni e i professionisti sanitari.

Togliamoci il fumo dagli occhi
L'abitudine al fumo è in crescita soprattutto tra i giovani. Per questo la Scuola di Cittadinanzattiva si è posta l'obiettivo di promuovere corretti stili di vita negli studenti e nei docenti attuando azioni civiche di prevenzione e ostacolo al tabagismo.
Abbiamo svolto un'indagine civica per rilevare il punto di vista degli studenti sul fumo a scuola, i cui risultati sono stati presentati al Senato in una conferenza stampa.

Osservatorio civico sul federalismo in sanità
L'osservatorio nasce dalle segnalazioni dei cittadini sull'assistenza socio-sanitaria e sui problemi segnalati dalle associazioni dei pazienti. Si tratta di un'indagine civica sui servizi sanitari regionali in cui abbiamo monitorato l'applicazione reale del federalismo e rilevato le differenze tra i vari servizi sanitari regionali. Il fine ultimo è valutare la qualità dei diversi sistemi e al contempo metterne in luce punti di forza e di debolezza. L'indagine è stata presentata in Senato.

Tutela online
Si tratta di una sezione del sito di Cittadinanzattiva dedicata alla tutela online, che fornisce informazioni e risposte semplici ad alcune problematiche frequenti, per difendere i diritti del malato, nonché per approfondire le conoscenze sul funzionamento dei servizi e sulle normative vigenti. La peculiarità della sezione è consentire ai cittadini di esporre le loro esperienze dirette e testimoniare disservizi e violazioni nella sanità.

Futuro SSN: protesi e ausili
L'Osservatorio su protesi e ausili coinvolge Associazioni di cittadini affetti da patologia cronica o rara e professionisti del mondo della sanità. Abbiamo realizzato un Report, presentato alla Camera, sul tema dell'assistenza protesica e integrativa, con l'obiettivo di far emergere il punto di vista civico sul tema, notando le criticità e i punti di forza di diversi aspetti del servizio e individuando proposte civiche per il miglioramento dello stesso SSN.

Portale malattie rare
Questo portale nasce da una ricerca condotta da Cittadinanzattiva che ha evidenziato come i cittadini cerchino informazioni sulle patologie rare in rete, ma spesso ne rimangano disorientati dalla gran quantità. Il portale quindi si propone di fornire un orientamento ai cittadini, facilitare il percorso informativo attraverso veloci collegamenti con i siti più importanti, valorizzare le attività che le associazioni di familiari e pazienti già svolgono.
Rafforziamo la tutela
Il Pit (Progetto integrato di tutela) fornisce tutela e assistenza sui temi della sanità, della scuola, della giustizia e dei servizi, rendendo attivo e partecipe il cittadino stesso. Poiché oggi si rende necessaria una tutela fatta direttamente sul territorio è stato realizzato il progetto Rafforziamo la tutela, che garantisce una qualificata formazione per i volontari operanti nei centri di tutela locale di Cittadinanzattiva.

Indagine sul diritto alla prevenzione. Focus su HPV
LHPV è la causa principale del cancro della cervice. L’adozione di piani regionali per la prevenzione può generare differenze nella reale accessibilità per i cittadini a prestazioni che riducono il rischio di insorgenza di patologie e/o ne favoriscono la diagnosi precoce. Per questo Cittadinanzattiva ha analizzato e comparato le differenze esistenti tra le regioni, fornendo proposte migliorative a decisori politici ed interlocutori istituzionali.

Cittadinanzattiva

giovedì 2 febbraio 2012

Il FORUM BENI COMUNI - Napoli gennaio 2012

Si è svolto qualche giorno fa il Forum Beni Comuni indetto dal comune di Napoli su espressa volontà del suo sindaco De Magistris, e da questo Forum sono partite da parte di molti amministratori locali, critiche e dubbi sulla linea politica e programmatica del governo tecnico di Monti. Alcune frasi: De Magistris (IDV), sindaco di Napoli "Io vedo solo poteri forti", Zedda (SEL), sindaco di Cagliari, "Non c'è differenza dal precedente governo", Emiliano (Pd), sindaco di Bari, "Il mio partito dice che queste liberalizzazioni sono il nuovo Risorgimento. Non sono d'accordo". E così i sindaci del Sud fanno rete e animano l’opposizione alle politiche del governo Monti.
In nome della difesa dei beni comuni, De Magistris dice: “Si può essere rivoluzionari governando, mentre questo esecutivo è un arroccamento dei poteri forti contro le istanze di cambiamento che provengono dalla società. Le politiche di Monti sono quelle di Berlusconi, mentre dal nostro esempio di democrazia partecipativa e dal basso, devono nascere modelli economici alternativi al liberismo, anche perché i partiti hanno perso il compito di trasformare la società. Nel 2013 dobbiamo andare al governo del Paese non per difendere gli interessi dei Marchionne, ma quelli di Antonio De Luca”, l’operaio della Fiat licenziato perché iscritto alla Fiom. E De Magistris ha promesso che tornerà su questi temi attraverso una Festa dei Beni Comuni da organizzare alla Mostra d’Oltremare a Napoli, da dove nel 1976 parlò Enrico Berlinguer, sperando che sia di buono auspicio.
Nichi Vendola ha detto: “Abbiamo bisogno di politica, e non di invocare tecnici che è un’idea di destra, autoritaria, invece bisogna scambiarsi le buone pratiche, le proprie esperienze e fatiche, ognuno alle prese con il proprio Patto di stabilità. È propagandistica l’idea che la liberalizzazioni possano trascinarci fuori dalla crisi, mentre l’Italia precipita in quel buco nero che è il -2,2% di Pil previsto dal Fondo monetario internazionale. Questa giornata è un seme buono che può dare speranza per la costituzione di un processo alternativo che sia l’osmosi tra politica e movimenti. L’unità a sinistra sia tra questi due elementi, non dei vertici”, e Zedda ha aggiunto: “in questo momento c’è al governo un galantuomo che però sta facendo le cose che farebbe Berlusconi, e il solco sociale si accentua”. Ed ancora Emiliano ha aggiunto: “Noi siamo qui e vediamo il mondo da sud. Ed ascoltare il vice segretario del mio partito che dice che le liberalizzazioni di Monti, ovvero qualche taxi in più e qualche farmacia aperta qualche ore in più, sono ‘l’inizio del risorgimento italiano, mi fa pensare che forse siamo nella confusione delle parole. Io dico no a un sistema che vuole distruggere meccanismi che abbiamo costruito con lacrime e sangue. E credo che dobbiamo utilizzare un modello di partecipazione diverso da quello dei tesseramenti”.
Dal forum sono emersi gli indirizzi politici dei movimenti e delle associazioni che si riconoscono nel progetto di democrazia partecipativa:
- difendere le volontà referendarie dai tentativi di privatizzazione dei servizi idrici,
- trasformare le SPA dei servizi pubblici essenziali in società di diritto pubblico,
- ripartire sul territorio con le tre “R” (riutilizzo, riciclo, riqualificazione),
- incrementare gli investimenti nel welfare e nel sociale e disincentivare gli interventi in sicurezza che spesso si trasforma in repressione.
Un no deciso agli eccessi dei patti di stabilità, che hanno trasformato i Comuni in ostacoli allo sviluppo economico. Numerose le attestazioni di solidarietà alle tante lotte che serpeggiano sul territorio nazionale: ai No Tav, ai No dal Molin, ai No al carbone, No al nucleare, No al fotovoltaico ed eolico selvaggio, ai comitati antidiscarica di Chiaiano, Terzigno, Taverna del Re, etc.. Al fianco della Fiom ed in suo nome, ha parlato Antonio De Luca, che quasi piangeva mentre raccontava i soprusi subiti in fabbrica da capi e capetti che lo deridevano dicendo “hai visto che è poco salutare essere iscritti alla Fiom”? Vuol dire essere ghettizzati a Pomigliano d’Arco per aver osato dire no a Marchionne, al potere assoluto. che ti dice: “o sei schiavo o diventalo, se vuoi avere da sopravvivere”. Le parole finali del suo intervento sono state sui politici: “Colpisce il silenzio della politica di fronte a quel che sta accadendo”.
Tornando al Forum, e partendo dalle esperienze delle democrazie locali e dei movimenti, l’intenzione è di tessere le principali tappe di un percorso ambizioso e articolato: la Rete dei Comuni per i Beni Comuni. Un percorso che deve articolarsi in due modalità di azioni che possono anche muoversi con la stessa tempistica:
- esercizio di azioni politico-amministrative locali concrete;
- rivendicazioni, resistenza e disobbedienza civile verso atti statali illegittimi ed incostituzionali.

Indichiamo quelle azioni che i comuni, sospinti dalle pratiche sociali, potrebbero far partire da domani. Ne indichiamo ovviamente solo alcune a titolo esemplificativo:
1. In primo luogo, in attuazione della volontà referendaria espressa da 27 milioni di italiani lo scorso giugno, i Comuni devono impegnarsi, attraverso un patto federativo, a gestire l'acqua attraverso un modello pubblico partecipato.
2. I comuni devono eliminare dalla tariffa il 7% relativo alla remunerazione del capitale investito. Ovvero uscire dalla logica del profitto.
3. Si invitano, pertanto, i sindaci delle città che organizzano il servizio idrico integrato mediante società per azioni a totale capitale pubblico a siglare un patto da subito per transitare tutti verso una gestione del servizio per il tramite di aziende speciali.
4. Si invitano i Comuni all'adozione di piani energetici orientati ad un più razionale utilizzo delle risorse, nell'interesse delle generazioni future.
5. Costruire da subito un patto tra amministrazioni e cittadini in difesa dei diritti delle generazioni future per la formulazione di un piano d'azione per l'energia sostenibile.
6. Uscire da subito dal circuito affaristico di inceneritori e discariche e dimostrare che la gestione dei rifiuti possa fondarsi sulla politica delle "R", piuttosto che su discariche ed inceneritori.
7. Che la tutela dell'aria e la qualità della vita nelle città passino sempre più attraverso la predisposizione di ampie Zone a traffico limitato.
8. Con una prospettiva di radicale riforma della mobilità urbana, occorre trasformare vie e piazze in giardini, spazi di gioco e incontro: in beni comuni a vocazione sociale.
9. Definire e gestire il territorio bene comune significa arrestare il consumo di suolo e fronteggiare qualsivoglia forma di condono.
10. Lo sviluppo urbanistico deve accettare limiti rigidi all'espansione su suoli agricoli, trovando spazi nella rottamazione degli edifici di bassa qualità, energeticamente inefficienti, riusando le aree già compromesse. Occorre riconquistare lo spirito di appartenenza al proprio territorio.
11. Immaginare reti di distribuzione locale di prodotti biologici per operare una sinergia fra le città e le campagne circostanti. Creare opportunità di eco-lavoro cooperativo per far cessare le forme più intollerabili di precarietà e sfruttamento
12. Creare laboratori permanenti di consultazione dei cittadini dando loro la possibilità di deliberare ed incidere concretamente sulle grandi scelte operanti nelle città; in particolari quelle che attengono al governo ed alla gestione dei beni comuni.
13. Nella grandi metropoli il governo dei beni comuni non può che passare attraverso un discorso serio sulla Città metropolitana e della democrazia di prossimità, non già quali ulteriori luogo di mera rappresentanza.
14. Le istituzioni comunali, in quanto enti esponenziali delle comunità presenti sul territorio, devono impegnarsi a porre in essere politiche inclusive sul versante della rappresentanza, aprendosi, ad esempio, alla partecipazione dei migranti, ponendo il problema politico della doppia cittadinanza e dello ius soli per tutti.
15. In sede locale vanno rafforzati tutti gli strumenti di democrazia diretta, quali i referendum abrogativi, consultivi, propositivi.
16. I Comuni da subito, insieme ai movimenti, anche utilizzando alcuni strumenti del Trattato di Lisbona devono, da subito, promuovere e costruire una Carta Europea dei Beni Comuni, mediante la quale inserire la nozione di bene comune tra i valori fondanti dell'Unione e fronteggiare la dimensione mercantile del diritto comunitario.
17. Da subito i Comuni, infine, potrebbero modificare i propri statuti per introdurre la nozione di bene comune, non soltanto simbolica, ma capace di influenzare le politiche pubbliche locali.
18. Occorre lavorare per il pieno accesso gratuito alla rete.
19. Le istituzioni pubbliche della cultura devono agire come reali istituzioni culturali e non come strumenti politici o finanziari. Soltanto in questo modo i loro organi potranno garantire serietà nella valutazione dei progetti e loro credibilità internazionale.
La Rete dei Comuni per i Beni Comuni è pronta costituire un modello alternativo di democrazia, oltre l'orizzonte attuale. Occorre però avere la forza, la compattezza , il coraggio di liberarsi o di resistere a tutte quelle leggi che danno al saccheggio il crisma della legalità. Occorre avere il coraggio, la forza, ma anche l'entusiasmo, di sperimentare pratiche alternative di democrazia, anche attraverso la ricerca di forme organizzative più adeguate allo stato di cose presenti.
Modelli di coordinamento e di pratica collettiva meno obsoleti rispetto a quelli che stanno facendo naufragio. Mai più forme di leaderismo, di personalismo di autoreferenzialità, ma azioni coordinate da una molteplicità di soggetti, al fine di mettere in connessione diversità culturali, etniche, linguistiche. Un laboratorio in grado di superare la separatezza, fondato sull'inclusione e sulla contaminazione dei diversi.
Proviamoci! Insieme possiamo riuscirci.

FORUM BENI COMUNI

Villa Castelli, il parco eolico, uno scempio ai danni di Villa Castelli e della Puglia

Villa Castelli, il nostro amato paese, da pochi mesi è diventato un paese dall’aspetto spettrale, sovrastato da gigantesche e antiestetiche pale, poste nella ormai ex bellissima Contrada Renna, una delle zone più belle del nostro paese, con una vegetazione mediterranea dalle tantissime varietà e con tantissimi olivi che sembrano essere millenari, e con le bellissime Masserie fortificate, classiche della nostra storia.
Oggi, se si transita per quelle zone, non si respira già più un’aria sana, con queste lunghissime pale di 80 metri che sembrano soffiarti addosso il vento della morte, e si scopre che sono stati distrutti tratturi, strade antiche, muretti a secco, per far spazio a catrame e cemento, sono stati distrutti tanti ulivi secolari, tranciate di netto radici millenarie, circa 100 ulivi secolari sono stati spogliati, resi esili e sparuti e spostati a pochi metri, appoggiati in un cerchio di terra, ad aspettare la lenta morte. E ci viene da pensare se questo è davvero ambiente, ecologia, futuro, se con la distruzione della natura si può dire di amare la natura, ma siamo seriamente dubbiosi.

Ma a chi poteva interessare questo nel nostro paese, chi ha avuto il barbaro e poco serio coraggio di decidere che questo impianto, che comporta un cambiamento per almeno 20 anni, sia potuto essere stato fatto da un Amministrazione che ancora non sappiamo se ha i diritti legali per governarci, figuriamoci se hanno i diritti per rovinarci per più di 20 anni, a questo punto, solo per gli interessi di alcuni nostri amministratori.

Premesso che la Regione Puglia ha dato il benestare a condizione:
che il Comune di Villa Castelli avesse l’autorizzazione paesaggistica;
che, come espresso dall’Arpa Puglia, si rispettasse la distanza delle pale a 1km dalla zona urbana;
che si coinvolgesse l’U.P.A. di Brindisi per il rispetto della Legge Regionale n. 14/2007 in merito alla salvaguardia e difesa di ulivi monumentali nell’area di impianto;

In ogni caso
il Ministero per i Beni Culturali - Soprintendenza per il Paesaggio delle province di Lecce, Brindisi e Taranto, ha rilasciato parere negativo in quanto le dimensioni degli aerogeneratori, oltre che il numero, sono tali da alterare il paesaggio caratterizzato prevalentemente da culture arboree tipiche dei luoghi;
il Comune di Francavilla Fontana ha espresso parere negativo in quanto la localizzazione di alcune pale sono ad una distanza inferiore a 500 m dall’area del comune di Francavilla, non rispettando le indicazioni legali;
il Servizio Energia, Reti e Infrastrutture materiali per lo Sviluppo ha invitato l’Ufficio Provinciale dell’Agricoltura di Brindisi a rilasciare il proprio parere di competenza visto che il progetto presentato dalla società Energia in Natura S.r.l. prevedeva in principio l’abbattimento di circa 100 alberi di ulivo secolare presenti nell’area interessata dall’intervento, poi riformulato in espianto e successivo reimpianto (come dire che moriranno lentamente).

Pino Ciraci

giovedì 26 gennaio 2012

Parco eolico a Villa Castelli - la denuncia della Lista Calliandro



PARCO EOLICO A VILLA CASTELLI
Un affare per pochi e un danno per tutta la città

Cari cittadini,
negli ultimi giorni, una delle aree più belle della nostra Villa Castelli, Contrada Renna, particolarmente vocata all’utilizzo residenziale e turistico, con la presenza di numerose abitazioni, masserie fortificate, macchia mediterranea, alberi di ulivo secolari, passaggio di avifauna migratoria e corridoio ecologico naturale, ha subito una violenta trasformazione per responsabilità di Francesco Nigro, assessori e consiglieri della sua maggioranza, deturpando il naturale ecosistema preesistente mediante la rimozione degli alberi di ulivo secolari, della macchia mediterranea e smantellando i tradizionali muretti a secco, etc..
In pochi mesi, gli affaristi dell’eolico, hanno trasformato quel meraviglioso paesaggio, in uno spettrale paesaggio lunare, con i mostri dell’eolico di Nigro che minacciano dal cielo la serenità dell’intera collettività. Non vi è chi non veda che l’installazione dell’impianto eolico è avvenuta a ridosso della cinta urbana, in contrasto con la legge regionale che stabilisce come criterio la distanza minima non inferiore ad un km dagli agglomerati abitativi, offrendo un impatto visivo e ambientale, ripugnante….

E pensare che si spacciano per ambientalisti!
Nigro & CO. hanno venduto, come Giuda, per poco più di trenta denari, gli interessi dei cittadini di Villa Castelli e le prospettive di sviluppo turistico-residenziale della zona compromettendone il futuro.

I CITTADINI DEVONO SAPERE CHE TALE SCEMPIO MESSO IN ATTO DA NIGRO & CO. NON CONSENTIRA’ LORO DI COSTRUIRE NUOVE ABITAZIONI PER I PROPRI FIGLI, NE’ REALIZZARE INTERVENTO ALCUNO.

I consiglieri della Lista Caliandro si chiedono in quale modo la nostra comunità possa trarre vantaggio da tali opere, dal momento in cui i lavori che Nigro & CO avevano promesso durante la campagna elettorale del 2009 alle imprese locali, come al solito, vengono conferite ad imprese “forestiere” (Calabria, Campania, Basilicata, etc.), riservando alle nostre solo l’obbligo di pagare le tasse e cercare lavoro fuori dalla nostra città. Molti cittadini vorrebbero sapere qual è l’obiettivo di questo intervento? Chi ne trarrà vantaggio? Il nostro territorio no di certo! Chi sta dietro a questo affare? Sono uomini del posto o registi occulti? E com’è stato definito il malloppo, inteso come monte delle risorse nella ripartizione dei lavori e non solo?
I consiglieri della Lista Caliandro non ci stanno e unitamente agli iscritti, contestano i mostri dell’eolico di Nigro & CO, posti sulla testa dei cittadini, in tutti i sensi, e chiedono agli organi competenti chiarezza sulla intera vicenda.

Cittadini uniamoci per difendere il nostro paese
dallo scempio di questi irresponsabili

Con noi firma anche tu!!!

Lista Caliandro

martedì 24 gennaio 2012

Villa Castelli: il Parco eolico della vergogna



Le pale eoliche servono alla conversione di energia derivante dal vento in forma di elettricità, utilizzando turbine eoliche. La possibilità di sfruttare il vento dipende ovviamente dalle caratteristiche morfologiche del terreno e dalla posizione. Un problema dell’energia eolica è che non fornisce una quantità di energia standard, ma è una fonte intermittente. L’energia eolica quindi ha bisogno di altre fonti parallele in grado di supplire a momenti di mancanza di vento e sistemi d’immagazzinamento per gli eccessi opposti. Una delle principali problematiche legate alla produzione di energia eolica è la sua intermittenza, il fatto di poter alternare picchi elevati di produzione ad assenza completa di produzione, nell’arco di poche ore, può creare problemi alla gestione della rete. Oggi questo problema è ancora tollerabile per via della bassa percentuale di energia proveniente da eolico, ma questo problema crescerà con il suo sviluppo. E’ per questo che si pensa di associare alla produzione di eolico, sistemi in grado di immagazzinare gli eccessi di produzione durante i periodi di picco per poi rilasciare energia durante i periodi di scarsa ventosità.
In Italia, la progettazione dei parchi eolici trova giustamente difficoltà a svilupparsi. Le ragioni sono essenzialmente da ritrovarsi nel rispetto dei paesaggi e dei siti archeologici, nell’alta densità abitativa, nelle relativamente poche zone veramente adatte all’installazione di un parco eolico, non per ultimo oggi si punta sull’utilizzo del fotovoltaico e del minieolico, molto meno invasivi e più pratici.
Le pale eoliche a Villa Castelli
Nel dicembre 2007 la Regione Puglia ha valutato l’impatto ambientale del Parco Eolico da 24 MW voluto in loc. Masseria Renna dal Comune di Villa Castelli su proposta di:Energia in Natura S.r.l.
A quella proposta si opposero la Lista Caliandro ed i cittadini Cassese Amalio e Palazzo Lucia, e nonostante ciò, il 01.06.2007 il Responsabile del Settore LL. PP. e Tecnico Ambientale del comune di Villa Castelli trasmetteva il parere favorevole e in merito così si esprimeva: “…l’area interessata dall’intervento non ricade in zona di interesse pubblico, zona di Protezione Speciale, né è interessata da Siti di Importanza Comunitaria”. Ma anche l’Amministrazione Comunale a nome del sindaco Francesco Nigro diceva, senza riguardo per i suoi stessi concittadini, che “ questa Amm.ne Comunale in ordine alle vigenti Leggi non è tenuta a dare alcuna comunicazione ai proprietari e tantomeno ai confinanti dei fondi sui cui insiste il parco, stante la Pubblica Utilità e la indifferibilità ed urgenza degli impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile”. Per quanto attiene poi ad una presunta violazione delle distanze dal centro abitato o ad altro tipo di vincolo, le autorità preposte al loro rispetto sono gli Organi tecnici della regione Puglia Assessorato all’Ecologia e Sviluppo Economico, i quali tra l’altro sono deputati alla valutazione e determinazione degli atti progettuali di cui si discorre; Va fatto presente inoltre che il parco eolico risulta esterno all’area buffer di 1 km dall’area abitata così come definita dal PRG vigente”. (Forse l’Amministrazione Nigro non conosce bene le distanze)
Ed è così che si decise di istallare in Villa Castelli (BR), località “Masseria Renna” n. 12 aerogeneratori alti 80 m, con 90 m di diametro per un’energia complessiva di 24 MW. L’Amministrazione Nigro allora assicurò la Regione dicendo:
IMPATTO VISIVO E PAESAGGISTICO: non risulta significativo a causa della dispersione degli anemometri progettati su un ampio territorio, e data la notevole distanza fra gli stessi.

IMPATTO SU FLORA, FAUNA ED ECOSISTEMI: l’impatto sulle componenti indicate appare difettoso di opportuna valutazione; non è chiara, nonostante le numerose richieste di integrazione sul tema effettuate, quante e quali specie arboree siano da spiantare, di quali esemplari si tratti etc.
RUMORI E VIBRAZIONI: le valutazioni relative al rumore sono state effettuate con riferimento a n. 5 postazioni localizzate in prossimità di ricettori ritenuti “sensibili”.

CAMPI ELETTROMAGNETICI ED INTERFERENZE: le linee di trasferimento saranno collocate in appositi cavidotti interrati e i trasformatori saranno posizionati all’interno delle torri. Sono stati calcolati i valori del campo elettromagnetico generato su aree potenzialmente abitabili, e si sono ottenuti valori accettabili.
In più, su sollecito della regione Puglia, è stato dichiarato, FALSAMENTE, che gli aerogeneratori nn. 3 e 9 risultano essere in zona di macchia, ma esistono anche lecci, timo e piante della macchia mediterranea rare, ed ancora che in corrispondenza degli aerogeneratori 8 e 12 si dichiarano doversi spiantare (per successivamente ripiantare) in totale dodici alberi di ulivo che si dichiarano non avere “carattere di monumentalità”, ed allora ci chiediamo cosa è ulivo secolare o monumentale. Eppoi le piante di ulivo che abbiamo visto spiantare sono molte di più, e molte sono state distrutte. Infine in corrispondenza dell’aerogeneratore 7 risultano doversi spiantare due ulivi anch’essi dichiarati dai progettisti “non monumentali”. Dalle foto in nostro possesso, tuttavia, si evidenzia la presenza di soli ulivi secolari.
La Regione Puglia si era espressa contraria se ci fosse stata presenza di macchia e di foresta di leccio nelle zone ove sarebbero da insediare gli aerogeneratori e i relativi cavidotti, ed allora perché non si ferma tutto, prima di problemi più gravi?
Inoltre, la Regione aveva subordinato la realizzazione dell’opera, con 10 torri, al rispetto delle seguenti prescrizioni:

- che tutti gli alberi di ulivo espiantati siano reimpiantati in loco, previa attivazione delle procedure previste presso l’IPA (Ispettorato Provinciale Agricolo) dalla L.R. n. 14 del 4.6.2007 - “Tutela e valorizzazione del paesaggio degli ulivi monumentali della Puglia”;

- stipulare con l’amministrazione comunale di Francavilla Fontana apposita convenzione in merito agli aerogeneratori nn. 1,2, 4, 7, 8 e 12, così come previsto dal R.R. n. 16/2006, atteso che questi rientrano nella fascia di 500 m dal confine comunale.
Invece il Comune di Francavilla Fontana, ha trasmesso nota indirizzata al sindaco del comune di Villa Castelli, con cui si comunica l’impossibilità ad esprimere un parere favorevole in quanto la localizzazione di n. 6 pale ad una distanza inferiore a 500 m dall’area buffer del comune di Francavilla Fontana, non rispetterebbe le indicazioni contenute nel redigendo PRIE comunale.
Ancora nel giugno 2011 dal Comune di Francavilla facevano sapere che dopo aver effettuato un sopralluogo proprio per l’impianto eolico, ancora si è in attesa di un colloquio con un Rappresentante della Ditta appaltatrice che diceva che era in attesa di documentazione mancante nella richiesta iniziale. Il Comune richiese un incontro con l’Ufficio Tecnico del Comune di Villa Castelli per coordinare i lavori.

Influenze delle pale eoliche sulla salute delle persone

Occorre introdurre a Villa Castelli nelle nostre discussioni il concetto di danno alla salute delle persone causato dal vivere vicino a turbine eoliche, in modo che giovani e autorità locali possano sapere perché si contestano progetti come quello voluto dal Comune di Villa Castelli nel collocare in Contrada Renna un parco eolico.

Negli ultimi anni, da dati provenienti da ricerche scientifiche e mediche svoltesi in molte parti del mondo, risulta che le turbine eoliche hanno un effetto deleterio sulla salute umana. Sfortunatamente, attualmente nel mondo le autorità si basano su informazioni fornite dagli stessi produttori di turbine.
Gli effetti sulla salute sono finora causati largamente dal rumore. Il rumore emesso dalle turbine eoliche copre i parametri dell’udito umano. Le frequenze possono propagarsi a molti silometri e non vengono assorbite dalle pareti, e nemmeno dal paesaggio ed effetti di risonanza possono prodursi in aree collinose ed in alcuni edifici. Inoltre il fruscio delle pale modula un ronzio persistente con un effetto martellante e l’accumulo di parecchie turbine che martellano in modo asincrono può essere molto molesto.
Il termine “SINDROME DA TURBINA EOLICA” è stato coniato per includere la lista dei sintomi specifici presenti quando si vive in prossimità delle turbine (ENTRO 1 KM). Questi sintomi includono:
• Sensazione di instabilità
• Vertigine
• Ronzio auricolare
• Pressione auricolare
• Nausea
• Tachicardia
• Emicrania
• Ansietà
• Problemi di memoria
• Disturbi del sonno e insonnia
• Episodi di panico
Sia bambini che adulti ne possono essere affetti, ma sono particolarmente a rischio i bambini piccoli i cui sistemi di equilibrio sono ancora in sviluppo e le persone al di sopra dei 50 anni. Coloro che vivono relativamente vicino ad esse lamentano un maggiore disturbo di quello provocato dal rumore del traffico stradale. Fra queste ragioni vi sono l’inevitabile durata del rumore (24 ore) e la forte componente di bassa frequenza che penetra attraverso le pareti, le finestre e tappi per le orecchie. Il grado di questo fastidio è tale da indurre la maggior parte della popolazione studiata, ad andarsene, ed alcuni anche ad abbandonare le loro case.
In alcuni paesi, come l’Italia, le turbine non sono contemplate dal Regolamento di emissione di rumore assoluto che viene applicata invece ad aeroporti e strade e ricadono sotto i Regolamenti sul Rumore Differenziale meno rigidi. Ciò significa che in un area silenziosa come Contrada Renna le turbine raggiungeranno circa 45dB di rumore durante la notte senza sorpassare i limiti fissati dalle leggi, ma cosa peggiore sovrasteranno il dolce rumore degli uccelli notturni , il canto dei grilli e terranno sveglia la gente della vicina Masseria Renna.
Le pale eoliche e l’ambiente intorno
Le interferenze con la flora sono modeste (almeno negli impianti realizzati con cura). La presenza d’impianti eolici non arreca disturbo ad animali domestici, greggi, mandrie e quanti altri animali abbiano un contatto con l’uomo. I possibili problemi sulla fauna sono riconducibili ai seguenti aspetti:

Perdita di esemplari di uccelli per collisione (con le torri e le pale dei generatori);
Perdita di esemplari di uccelli per elettrocuzione (folgorazione su linee elettriche a media tensione);
Scomparsa di specie per alterazione dell'habitat nel sito;
Scomparsa o rarefazione di specie per disturbo dovuto a rumore, vibrazioni, riflessi di luce, ecc.
Comunque gli impianti eolici sono scevri da alcune forme d’impatto ambientale tipiche delle centrali termoelettriche basate sull’impiego di combustibili fossili.
Di converso, risultano importanti altre forme d’impatto ambientale quali, in particolare, l’impatto visivo, le emissioni acustiche, le emissioni elettromagnetiche e le possibili interferenze con la flora e la fauna.

A tutti è chiara la validità dello sfruttamento delle fonti rinnovabili di energia, come l’eolico e gli aspetti migliorativi che ne possono derivare dal loro utilizzo su larga scala nel territorio, ma con quale impatto visivo e con quale impatto ambientale? Emerge la necessità di una maggiore consapevolezza da parte della popolazione e delle amministrazioni locali di ciò che debba realmente intendersi per impatto ambientale, non limitando la compatibilità di un’opera nel territorio alla sola modificazione formale del paesaggio.

Bisogna smettere di ignorare o non prestar fede al coro delle proteste. Chiaramente le turbine di Contrada Renna sono costruite troppo vicino alle abitazioni delle persone e le autorità competenti debbono prendersi la completa responsabilità del danno che ne deriverà alla vita della gente.

Per concludere, ecco alcune voci:

Villa Castelli Bene Comune:
Villa Castelli, il nostro amato paese, da pochi giorni è diventato un paese dall’aspetto spettrale, sovrastato da gigantesche e antiestetiche pale, poste nella ormai ex bellissima Contrada Renna, una delle zone più belle del nostro paese, con una vegetazione mediterranea dalle tantissime varietà, lecci, mirto, ginepro, corbezzolo, etc. e con tantissimi olivi che sembrano essere millenari, e con la bellissima Masseria Renna, classica della nostra storia.
Oggi, se si transita per quelle zone, non ci si sente più nel Salento, con queste lunghissime pale di 80 metri che sembrano soffiarti addosso il vento della morte, e si scopre che sono stati distrutti tratturi, strade antiche, muretti a secco, per far spazio a catrame e cemento, sono stati distrutti tanti ulivi secolari, tranciate di netto radici millenarie, circa 100 ulivi secolari sono stati spogliati, resi esili e sparuti e spostati a pochi metri, appoggiati in un cerchio di terra, ad aspettare la lenta morte. E ci viene da pensare se questo è davvero ambiente, ecologia, futuro, se con la distruzione della natura si può dire di amare la natura, ma siamo seriamente dubbiosi.
Ma a chi poteva interessare questo nel nostro paese, chi ha avuto il barbaro e poco serio coraggio di decidere che questo impianto, che comporta un cambiamento per almeno 20 anni, sia potuto essere stato fatto da un Amministrazione che ancora non sappiamo se ha i diritti legali per governarci, figuriamoci se hanno i diritti per rovinarci per più di 20 anni, a questo punto, solo per gli interessi di alcuni nostri amministratori.
Premesso che la Regione Puglia ha dato il benestare a condizione:
che il Comune di Villa Castelli avesse l’autorizzazione paesaggistica;
che, come espresso dall’Arpa Puglia, si rispettasse la distanza delle pale a 1km dalla zona urbana;
che si coinvolgesse l’U.P.A. di Brindisi per il rispetto della Legge Regionale n. 14/2007 in merito alla salvaguardia e difesa di ulivi monumentali nell’area di impianto.
In ogni caso:
il Ministero per i Beni Culturali - Soprintendenza per il Paesaggio delle province di Lecce, Brindisi e Taranto, ha rilasciato parere negativo in quanto le dimensioni degli aerogeneratori, oltre che il numero, sono tali da alterare il paesaggio caratterizzato prevalentemente da culture arboree tipiche dei luoghi;
il Comune di Francavilla Fontana ha espresso parere negativo in quanto la localizzazione di alcune pale sono ad una distanza inferiore a 500 m dall’area del comune di Francavilla, non rispettando le indicazioni legali;
il Servizio Energia, Reti e Infrastrutture materiali per lo Sviluppo ha invitato l’Ufficio Provinciale dell’Agricoltura di Brindisi a rilasciare il proprio parere di competenza visto che il progetto presentato dalla società Energia in Natura S.r.l. prevedeva in principio l’abbattimento di circa 100 alberi di ulivo secolare presenti nell’area interessata dall’intervento, poi riformulato in espianto e successivo reimpianto (come dire che moriranno lentamente).

Movimento Regione Salento
“Pensiamo sia necessario, dopo aver ascoltato le dichiarazioni del Sindaco di Villa Castelli, intervenire sullo scempio in atto sulla Collina di Villa Castelli. Affermare candidamente che l’installazione di un parco eolico da 10 pale nella macchia mediterranea sia una precisa scelta politica dell’amministrazione comunale, ci restituisce la giusta misura di quanto la tutela del territorio e gli interessi dei cittadini siano l’ultimo dei problemi di una certa classe politica.
Nel territorio di Villa Castelli, in provincia di Brindisi, stiamo assistendo all’ultimo scellerato avamposto del finto progresso che avanza; non è possibile che enormi torri di metallo trovino posto tra gli ulivi secolari e i terreni incontaminati di una zona famosa per la bellezza dei suoi panorami.
Ma, soprattutto, non è accettabile che il Sindaco Francesco Nigro, che dovrebbe rappresentare la sua comunità, possa prima avvallare l’intero progetto e poi, addirittura, benedirlo in virtù di una fantomatica riduzione delle emissioni di carbone di Cerano.
Oltre ad essere una posizione quantomeno ingenua, le parole del primo cittadino sbugiardano il suo ruolo di rappresentante del centro salentino, ben lontano geograficamente dalle fabbriche del capoluogo eppure, ahinoi, ora a esso tristemente vicino, per impatto visivo e ambientale, su un’area altrimenti incontaminata dell’alto Salento. Grazie mille, sindaco Nigro, per il bel regalo di Natale con cui la sua amministrazione ha voluto omaggiare la città di Villa Castelli e il Salento intero”.
Dice il sindaco di un paese sottoposto a pressioni per un parco eolico: «Se vedono incerto me, ci provano con gli assessori, e poi vengono i proprietari dei terreni e mi chiedono perché no. E se avessi un gruppo di amici o dei parenti da sistemare nel cantiere di sei mesi o elettori da ringraziare o ingraziarmi, io potrei dire di sì, ma non farei l’interesse collettivo ». L’interesse collettivo torna a gravare su troppo fragili spalle. La corruzione è nell’impari rapporto fra una multinazionale e un’amministrazione locale povera e spaventata dalle conseguenze del suo coraggio. Sommersi dai pochi soldi, dalla retorica, come si fa a dire di no a questi impianti da primato? Sembrano eroi certi sindaci…
Quello che si è detto sul parco eolico di Villa Castelli:
NO AL CARBONE BRINDISI: Addio Puglia, addio ulivi! Coloro che fanno questo alla natura, alla nostra terra, sono dei CRIMINALI! Andrebbero messi in sicurezza, in condizione di non nuocere quindi in galera. Chi autorizza, fa consulenza, incentiva, intermedia, ecc. ... CARCERE A VITA! Siate maledetti voi e i vostri sporchi affari.
RETE CIVICA BRINDISINA: "Lo scempio del nostro territorio continua...E' ora di dire basta!"
FORUM AMBIENTE SALUTE: Il mostro mega eolico saccheggia il bellissimo territorio di Villa Castelli! Sindaco e Regione non hanno nulla da eccepire su questo scempio! La miopia pagata a colpi di royalties è un durissimo prezzo da pagare! I cittadini nuovamente vittime di questa vera e propria casta affaristica! DOVE SI DEVASTA IL PAESAGGIO, LI' C'E' MAFIA !!!
ARCHITETTO ANNAMARIA ANNICCHIARICO: "Vorrei chiedere a chi crede che le pale siano assolutamente suggestive, se questa immagine gli suscita la stessa sensazione ........"
ALESSANDRO ZACCARIA: Hanno dichiarato gli ulivi di Contrada Renna come ulivi non secolari, ed in effetti sono millenari….
ORESTE CAROPPO: Che schifo. Bisogna lottare contro le ecomafie.
IDA SANTORO: Questi sono pazzi. organizziamoci seriamente per una manifestazione comune, almeno interprovinciale.
ANGELA SCARPARO: Qui si sta parlando di una regione del sud che aveva una risorsa, gli ulivi. risorsa che i politici stanno svendendo per i loro interessi.
PAOLA ATTANASIO E VITANTONIO IACOVELLO: Qui non basta indignarsi...della nostra indignazione non se ne fotte nessuno, occorre combattere, senza ovviamente violenza, ma studiando: se si studiano bene i loro progetti, lì troviamo tanto di quel materiale da attaccarli. Lo sto facendo su quattro loro progetti che prevedono 77 pale da 150 metri, tutto intorno a casa mia in un raggio di 1300 metri….
Noi siamo favorevoli all'energia alternativa a patto che ci sia una regolamento che tuteli il territorio e a patto che diminuisca il carbone. Invece vediamo pannelli e torri eoliche che si moltiplicano ogni giorno senza un minimo criterio e senza che si stia diminuendo di un grammo il carbone... e intanto il carbone bruciato a cerano é addirittura aumentato.
DONATO MANCINO: Che dolore, che banditi. E cerchiamo di essere realisti. Non bisogna aspettarsi riduzioni rilevanti dell'uso del carbone collegate all'aumento di fotovoltaico ed eolico perchè la quantità di carbone movimentata e bruciata a Brindisi è talmente sproporzionata (dai 6 ai 9 milioni di tonnellate annue) che per ottenere abbattimenti significativi del combustibile fossile, dovremmo riempire di pannelli e pali tutta la Puglia e non sarebbe neanche sufficiente. MA PER QUALE MOTIVO POI ? ...ABBIAMO FORSE UNA PARTICOLARE MISSIONE di produzione di energetica DA COMPIERE NOI QUI GIU' ? e non basta!? IL CARBONE DEVE ESSERE RIDOTTO DRASTICAMENTE e SUBITO. In 5/6 anni COMPLETAMENTE DISMESSO!

E la protesta continua con Villa Castelli in Movimento, Tele Rama, trnews.it , etc etc ………

Per un più completo riferimento ai dati scientifici e tecnici:
1. Dr. Nina Pierpont, “Wind Turbine Syndrome – A Report on a Natural Experiment”, 2009
2. Minnesota Department of Health, Environmental Health Division, “Public Health Impacts of Wind Turbines”, 2009
3. Frey & Hadden, “Noise Radiation from Wind Turbines Installed Near Homes: Effects on Health”, 2007