mercoledì 3 dicembre 2014

GRAZIE VILLA CASTELLI


Grazie, grazie davvero a tutte quelle 61 persone che a Villa Castelli hanno creduto in Dario Stefano. Grazie anche a tutti coloro che, ci hanno dato la loro adesione, ma che attualmente sono costretti a lavorare al nord, e grazie anche agli amici e compagni della CGIL Villa Castelli, che, anche astenendosi dal voto, ci sono stati vicini nella campagna svolta. Ovviamente grazie ad una parte di amici e compagni del SEL Villa Castelli che, insieme alla società civile di Villa Castelli, hanno formato di fatto il Comitato di Villa Castelli per Dario Stefàno. E GRAZIE soprattutto a tutti i cittadini di Villa Castelli per la loro calorosa partecipazione a queste primarie del centrosinistra pugliese. Certo, per chi le ha vissute dal vivo, sembravano le primarie di tutta la politica di Villa Castelli, visto che hanno votato sia i dirigenti della Lista VOI Villa Castelli, sia i dirigenti della Lista Caliandro, sia il Sindaco ed il suo seguito, ma anche il PD, il SEL, l’UDC, il Comitato per Emiliano sorretto dall’onorevole Matarrelli, ed il Comitato per Emiliano sorretto da Stefano Fumarola. Sono felice di notare che, dopo lo scombussolamento provocato nel SEL Villa Castelli dalle Parlamentarie del 2013, che hanno allontanato dalla politica diversi amici e compagni, dopo aver visto una classe dirigente assente e propensa solo ad auto gratificarsi, e dopo gli errori fatti da noi stessi del SEL Villa Castelli, nell’appoggiare la Lista Caliandro alle ultime elezioni amministrative, ora che la chiarezza è tornata nel nostro gruppo, stiamo tornando a dimostrare quanti siamo e quanto è importante l’onestà, la verità, la correttezza nei rapporti tra e con i cittadini, e quanto è valida la nostra proposta politica e sociale. Risultato: SIAMO TANTI TANTI E ORA NON DOBBIAMO MOLLARE. Nonostante abbiamo dovuto da soli confrontarci contro chi appoggiava Emiliano, cioè: Amministrazione Comunale, Lista Caliandro, Lista Voi Villa Castelli, Comitato per Emiliano di Matarrelli, Comitato per Emiliano di Stefano Fumarola, PD Villa Castelli, insomma tutta la politica di Villa Castelli, ad eccezione di Rifondazione, noi, Comitato Villa Castelli per DARIO STEFANO, siamo il 30%. Ed ora qualcuno deve dare conto a tanta gente, a tanta partecipazione, a questa parte di società villa castellana.

GRAZIE DI CUORE, SIAMO STATI GRANDISSIMI, ANCHE SE SEMBRIAMO INVISIBILI PER ALCUNI 

Pino Ciraci

giovedì 21 agosto 2014

ALEX PERCUSSION

Si parla spesso di musica nel periodo estivo, specialmente in Puglia, dove ogni giorno ci sono centinaia di spettacoli teatrali, concerti, esposizioni, cinema. Sono tantissimi gli artisti di fama nazionale ed internazionale che arrivano in questa nostra bella regione a suonare per il nostro territorio, per la nostra gente. Fra questi, spesso citiamo coloro che sono conosciuti dalla stampa locale, da un road manager che gli crea la pubblicità ad hoc in loco. Ma io voglio parlare di un grandissimo artista che in questi ultimi anni sta facendo conoscere Villa Castelli, il nostro amatissimo paese, in diverse parti del mondo, suonando a livelli sempre maggiori, favorito dal suo grande amore per le percussioni. Il suo nome è Alex Zaccaria, ma io preferisco chiamarlo Alex Percussion, perché le percussioni tra le sue mani riescono a parlare, a comunicare, a trasmettere, a dare ritmo, colore e vitalità. Alex Percussion, l’ultimo dei talenti che il nostro paese da sempre sforna, da quando era piccolo amava suonare e percuotere a ritmo ogni cosa, da quando era piccolo guardava in televisione i batteristi, i percussionisti e cercava di imitare i loro ritmi. Dai genitori in regalo ha sempre chiesto strumenti musicali, ed in effetti ha avuto una chitarra e alcune percussioni, ma l’amore lo ha portato a lavorare per comperarsi ogni strumento che gli piaceva imparare a suonare. Insomma Alex Percussion da sempre suona le percussioni. La voglia di sperimentarsi, di confrontarsi, lo ha portato a girare varie parti del mondo nella conoscenza dei ritmi della vita. Già da giovanissimo suonava nelle nostre piazze, cantando Vasco Rossi o Pino Daniele, insieme ad altri giovani talenti locali. Poi ha cominciato il suo cammino nel ritmo, imparando prima dai maestri locali, come Tonio Palmisano maestro di tammorra, e Cosimo Leone, diplomato al Conservatorio in Batteria e componente di varie band ad alto livello. Poi ha iniziato a spostarsi in Italia cercando nuovi ritmi, suonando a Reggio Emilia anche con Alfredo De Vincentis, ex batterista dei Modena City Ramblers. La voglia di crescere musicalmente lo ha portato poi a Londra, dove ha suonato e collaborato con Jason Alburey, tastierista dei Dead or Alive, fondamentale nella formazione del suono più moderno e al passo coi tempi. Jason ha composto anche la famosa "You Spin Me Round (Like a Record)". Inoltre ha collaborato con Kathy Bryan, tecnico del suono della famosa casa discografica “Abbey Road Studios”, lo studio dove registravano i Beatles, con varie basi ritmiche. Ancora ha suonato con i 3 Public, con Marco Schnabl, e i Mine Stone, la band di spalla di Jamiroquai. Ha creato con Alfonso Esposito uno Studio chiamato “Extra Sensory Production”. Con lui ha suonato anche per la famosissima “Smollensky's on the strand”, uno dei 3 Jazz Club più rinomati al mondo. Tornato arricchito in Italia, ha cominciato a formarsi il suo personalissimo stile, le sue tecniche sono diventate sopraffine, come la sua velocità e versatilità, che lo hanno portato a suonare musica reggae con Djahga, cantante reggae e dj di Milano, ma anche musica etnica senegalese con I Diavoli rossi del Senegal, gruppo di 4 percussioni veramente abili, insomma la sua cultura musicale lo porta a conoscere vari ritmi africani e sudamericani, coniugando i classici 4/4 con i 3/2 della musica latina in maniera davvero convincente. Ed è stato proprio l’amore per il tres/dos come lo chiamano in Sudamerica, a portare Alex a trasferirsi in Sud America per approfondire gli strumenti a percussione latinoamericani. E lì, in Bolivia, ha scoperto che, udite udite, la musica più ascoltata dai giovani è la tecno, l’house music. E così ha suonato all’”Ibiza Open World” nel 2008, 2009, 2010 a Santa Cruz della Sierra in Bolivia, un evento che coinvolgeva circa 10000 giovani. Ha suonato a La Paz al Crossfest, festival di musica elettronica, a Montero al Reggae festival, concerto di musica reggae, con Matamba, astro nascente della musica latinoamericana. Ha collaborato con bande argentine tra cui i Los Pericos, famosa banda molto conosciuta in Argentina. Oggi Alex è in Italia, e il suo gruppo si chiama Almajà, un trio di professionisti scoppiettanti di musica ed energia vitale, con Marianna Spezio, diplomata in pianoforte, e Gianluca Milanese, diplomato in flauto. Sono assolutamente da vedere. Varie sono le richieste di partecipazione ad altri gruppi musicali, e lui a volte si concede, come qualche giorno fa, con l’Orchestra mancina e la splendida partecipazione di Alex che ha portato in visibilio tutto il pubblico presente. Ma comunque per questo anno saranno poche le serate con lui in Puglia, perché almeno quest’anno Alex vuole dare qualcosa al suo paese, e cosi speriamo di godercelo noi qui. Pino Ciraci

lunedì 28 luglio 2014

MARCIA PER LA PACE PERUGIA ASSISI 19 OTTOBRE 2014

“In tante parti del mondo, sembra non conoscere sosta la grave lesione dei diritti umani fondamentali. Alle guerre fatte di scontri armati si aggiungono guerre meno visibili, ma non meno crudeli, che si combattono in campo economico e finanziario con mezzi altrettanto distruttivi di vite, di famiglie, di imprese.” (Papa Francesco, 1 gennaio 2014) A 100 anni dalla prima guerra mondiale rimettiamoci in cammino per la pace e la fraternità Domenica 19 ottobre 2014 Marcia Perugia-Assisi Appello Cento anni fa scoppiava in Europa la prima guerra mondiale, lasciando sul campo più di 10 milioni di morti e 20 milioni di feriti, mutilati, invalidi. Le centinaia di guerre che sono venute dopo hanno causato più di duecento milioni di morti, senza contare i cosiddetti “danni collaterali” (milioni e milioni di donne, uomini e bambini uccisi o dilaniati dalla fame e dalle malattie conseguenza delle stesse guerre) e l’immensa quantità di beni e risorse che sono stati distrutti e sottratti allo sviluppo dell’intera umanità. Inutile strage, avventura senza ritorno, la guerra è un mostro che continua a uccidere tante persone in tutto il mondo e minaccia di diffondersi ulteriormente. Armi micidiali continuano ad essere costruite e accumulate e insieme alla loro proliferazione incontrollata cresce anche la propensione ad usarle. Contro questo scenario angosciante abbiamo il dovere di insorgere! Dopo cento anni di orribili massacri e crimini contro l’umanità è venuto il tempo di riconoscere che la pace è un diritto umano fondamentale della persona e dei popoli, pre-condizione necessaria per l’esercizio di tutti gli altri diritti umani. Un diritto che deve essere effettivamente riconosciuto, applicato e tutelato a tutti i livelli, dalle nostre città all’Onu. A cento anni da quella terribile tragedia la pace è ancora in pericolo. Troppe persone precipitano nella povertà e nella disperazione. Succede ogni giorno in Italia, in Europa e in tante parti del mondo. Troppe ingiustizie si sommano a troppe disuguaglianze. Troppi problemi attendono inutilmente di essere risolti. Troppa violenza dilaga senza limiti né confini. Troppi soldi continuano a riempire il mondo di armi. Troppe armi alimentano nuove guerre. Troppi egoismi, interessi e complicità impediscono che le cose cambino. Intanto la crisi globale fa strazio di vite umane alimentando paure, angosce, sfiducia e chiusura. Non c’è pace senza diritti umani. Lo sa bene chi non riesce a trovare lavoro, chi non ha cibo e acqua a sufficienza, chi non può curarsi come dovrebbe. Il mancato rispetto dei diritti umani fondamentali crea tensioni, conflitti, disuguaglianze e insicurezza. E finisce per togliere la pace anche a chi pensava di averla. Per uscire da questa crisi dobbiamo riscoprire il valore della fraternità che deve improntare tutti gli aspetti della vita, compresa l’economia, la finanza, la società civile, la politica, la ricerca, lo sviluppo, le istituzioni pubbliche e culturali. La globalizzazione della fraternità deve prendere il posto della globalizzazione dell’indifferenza. La pace è un bene comune indivisibile. O c’è per tutti o non c’è per nessuno. Non ci sono più i “fatti nostri” e quelli “degli altri”. Contribuire alla costruzione di un futuro migliore per tutti e alla soluzione delle grandi sfide comuni che incombono è un nostro dovere e un nostro interesse. Ma noi cosa possiamo fare? Serve più responsabilità personale. La crisi della politica e delle istituzioni ci lascia sempre più soli davanti a problemi sempre più gravi e complessi. Se davvero vogliamo la pace dobbiamo essere disponibili a fare la nostra parte. Partire da noi, da quello che possiamo fare in prima persona, nell’ambito delle nostre possibilità, ci consente di esigere con ancora più forza e autorevolezza il cambiamento che si fa sempre più urgente. La pace comincia dalle nostre città-mondo. Il nostro impegno per la pace deve crescere innanzitutto nei luoghi dove viviamo tutti i giorni, nelle scuole, nei posti di lavoro e nelle nostre città. Deve essere concreto, aperto e costruttivo. E’ qui, nelle città-mondo, dove comincia il rispetto dei diritti umani e la nostra responsabilità di costruttori della pace. E’ qui che dobbiamo agire per rinsaldare l’agenda interna con quella internazionale. Ciascuna delle nostre città deve diventare un laboratorio di quel cambiamento che invochiamo per il mondo intero. Costruiamo insieme le città della pace e dei diritti umani. Se vogliamo la pace dobbiamo educarci alla pace. La cultura che respiriamo è ancora oggi una cultura di guerra, intrisa di individualismo, egoismo e indifferenza. Per questo, prima di tutto, dobbiamo educarci ed educare alla giustizia e alla pace, alla nonviolenza e ai diritti umani. Tutti si devono sentire corresponsabili di questo sforzo. Abbiamo bisogno di diffondere e consolidare un’altra cultura, un’altra scala di valori, un’altra idea della pace lontana da ogni atteggiamento di rinuncia, accomodamento e utilitarismo. Abbiamo bisogno di un’informazione e una comunicazione pubblica di pace, libera da lacci economici e politici, attenta alla vita reale delle persone e dei popoli, dell’Europa e del mondo. Investire sui giovani e sulla loro formazione, consentirgli di essere parte attiva della comunità “glocale” e del cambiamento epocale che stiamo vivendo, non è solo un’opportunità per tutti ma un dovere primario. Non c’è pace senza una politica di pace. E una politica di pace è tale se è tutti i diritti umani per tutti. Molti problemi sono fuori dalla nostra portata. Ma quello che non possiamo fare in prima persona lo può e lo deve fare il nostro paese, l’Italia e l’Europa. L’Italia e l’Europa devono essere pienamente consapevoli delle sfide che ci investono a partire dal Mediterraneo e dal vicino Oriente e devono alimentare una politica di pace e fratellanza, di disarmo e cooperazione fondata sulla promozione dei diritti umani. Una politica coerente con il progetto iscritto nella nostra Costituzione e nelle carte fondamentali dell’Europa e delle Nazioni Unite. L’assenza di questa politica, il ripiegamento dell’Italia e dell’Europa ci stanno esponendo a seri pericoli e ci stanno facendo perdere grandi opportunità. Ma noi non ce lo possiamo permettere. Una fase della nostra storia deve essere chiusa per cominciarne un’altra. Costruirla dal basso è un dovere che ci dobbiamo e vogliamo assumere. Facciamolo insieme! Invia subito la tua adesione. Scrivi al Comitato Promotore Marcia Perugia-Assisi via della viola 1 (06122) Perugia, Tel. 335.6590356 - 075/5736890 - fax 075/5739337 email: adesioni@perlapace.it - www.perlapace.it

martedì 27 maggio 2014

A VILLA CASTELLI E’ TORNATA LA LUCE

A VILLA CASTELLI E’ TORNATA LA LUCE ORA COTRUIAMO UN FUTURO MIGLIORE
Si sono svolte le elezioni comunali per la scelta del nuovo sindaco e dei consiglieri, e come ormai tutti sanno Vitantonio Caliandro è stato rinominato sindaco della città. Lo spoglio ha sancito la vittoria della Lista Caliandro sostenuta da Sinistra Ecologia Libertà.con il 46,29% di preferenze, mentre si è fermata al 42% la lista VOI, e all’11% Villa Castelli nel cuore. Vitantonio Caliandro ha guidato la giunta municipale dal 1995 al 2004. Alla fine della seconda legislatura, non potendo ricandidarsi, supportò Francesco Nigro, un parente creduto vicino e leale, ma cosi non fu, e di fatto il Comune è stato gestito per 4 anni, dal 2005 al 2009, da chi il popolo non aveva votato. Nel 2009 Caliandro fu avversario del sindaco uscente, ma allora, forse per brogli elettorali ancora non chiariti, ebbe la meglio Nigro, ma oggi Vitantonio Caliandro è tornato sindaco grazie anche all’apporto del SEL, al termine di una campagna elettorale caratterizzata spesso da offese e inciuci, piuttosto che su programmi. Caliandro ha dimostrato davvero di saper entrare nel cuore dei cittadini di Villa Castelli, e non era facile riprendere nelle proprie mani l’amministrazione di Villa Castelli. Questa vittoria e il risultato acquisito dimostrano che “i soldi non sono tutto nelle campagne elettorali”, che non tutto si compra, Qualcuno ha pensato che Villa Castelli si potesse comprare e invece Villa Castelli è ancora una città appassionata al suo destino, che discute, si anima e trovo la vittoria della Lista Caliandro sostenuta da SEL, con Vitantonio Caliandro sindaco, una pagina molto bella di democrazia. Inoltre il risultato di Villa Castelli nel cuore dimostra che a Villa Castelli il 58% voleva il cambiamento, e difatti molti occupanti le poltrone del Comune sono stati ELIMINATI. Alcuni hanno pensato anche di essere espressioni del volere popolare, si sono sentiti politici veri, ma sono finiti dentro un sodalizio minoritario e “il guaio dei minoritari è che sono una minoranza che non si pone mai il problema di diventare maggioranza”, mi diceva Nichi Vendola. Ora, festeggiamo, anche per una settimana, ce lo meritiamo, non ce lo possiamo permettere, ma festeggiamo con il cuore felice, perché sono finiti i tempi bui, è finita questa cupe scura che si abbatteva sul nostro Comune, dove non si sorrideva mai e mai si davano risposte ai cittadini. Ora possiamo ripartire e ricostruire il nostro bellissimo paese, tenendo in mente bene che la priorità è il lavoro. Ma c’è tanto da fare, ad esempio nelle politiche sociali, ed gli anziani va subito ridato il Centro anziani “CASA”, mentre a tutte le famiglie in difficoltà si dovrà provvedere ad un sostegno economico, ed a tutti i cittadini sarà riservato un nuovo centro infermieristico. Ma sono tante le cose da fare, dalla sanità pubblica alla pubblica istruzione, dal turismo allo sport e alla musica, dai lavori pubblici all’ambiente. Vogliamo partire subito e vogliamo che i cittadini si sentano protagonisti di questo cambiamento che ci porterà a dialogare in maniera continuativa e costruttiva per il bene del nostro paese. VILLA CASTELLI BENTORNATA ALLA VITA, ALLA SERENITA’, AD UN FUTURO MIGLIORE

venerdì 11 aprile 2014

A Villa Castelli, SEL sostiene la Lista caliandro

Il circolo SEL di Villa Castelli, dopo essersi confrontato nei programmi e nei progetti futuri con i componenti della Lista Caliandro, lista di Centrosinistra, ha deciso di appoggiare la Lista Caliandro ed il suo candidato sindaco Vitantonio Caliandro, amico e compagno socialista. Una Villa Castelli e un mondo diversi e migliori sono possibili, anzi necessari, se non si vuole sprofondare sempre più in una crisi che, iniziata come finanziaria, è diventata economica, sociale, politica e morale. Dopo 10 anni di questa ambigua Amministrazione oggi sono minacciate le basi stesse della convivenza civile e della democrazia. SEL e la Lista Caliandro credono che il socialismo è un’unione inscindibile di libertà e democrazia con uguaglianza e giustizia sociale e rappresenta oggi come ieri la risposta, quindi la soluzione, ai problemi della maggioranza della popolazione del nostro paese, della nostra amata Villa Castelli. La sfida per trovare soluzione ad un futuro che si presenta ogni giorno sempre più cupo e complesso ha una risposta possibile e necessaria nella costruzione di un gruppo/comunità capace di cooperare tra loro e di imporre agli attori economici il rispetto dell’ambiente e dell’interesse pubblico e generale, eliminando o ponendo pesantissimi vincoli agli eccessivi profitti a breve termine, alle speculazioni finanziarie e allo sfruttamento illimitato di risorse naturali esauribili. Sono questi i motivi fondamentali che hanno portato SEL a condividere ed a sviluppare insieme alla Lista Caliandro un programma di governo e di sviluppo che ci deve portare ad una crescita sociale equa. A tutti coloro che affermano o affermeranno che intraprendere questa strada sia non realistico risponderemo che: “chi non ha sogni avrà incubi”. Il nostro sogno socialista ha un nome: Villa Castelli come Bene Comune. Non solo utopia, ma un preciso e chiarissimo obiettivo politico da perseguire con realismo e determinazione. Vogliamo che il nostro paese sia fattore di pace, di crescita e di cooperazione per affrontare i problemi quotidiani. La nostra democrazia è stata distrutta dall’inadeguatezza della classe politica che ci ha preceduti e ferita nel profondo da dieci anni di governo Nigro. Oggi, con la Lista Caliandro, SEL deve farsi carico esplicitamente degli interessi delle aziende e di “tutti coloro che fanno del lavoro la propria ragione di vita”. Tutti i lavoratori risentono di una massiccia evasione fiscale, di un fisco altamente iniquo, di un’enorme economia sommersa spesso di natura criminale, che comprende la corruzione e che risulta totalmente esente da imposte e tasse. Il sistema economico e produttivo globale sta cambiando velocemente, ma meno velocemente cambiano le analisi e gli slogan della classe politica attualmente dirigente, in larga misura improvvisata, provinciale, ignorante e poco onesta, abile solamente a recitare slogan e ad attribuire etichette senza alcuna verifica dei contenuti: mai come oggi è importante ragionare e riflettere, come fecero in altri tempi tutti coloro che si ponevano alla ricerca di un socialismo possibile perché necessario. Villa Castelli ha bisogno di giustizia, di democrazia e della ripresa di una lotta mirata alla salvaguardia dei meno abbienti e dei meno garantiti. Non deve ricadere su di loro il peso di una crisi che sinora ha tutelato esclusivamente le classi privilegiate e gli amici degli amici. È fondamentale rilanciare una cultura del lavoro che assicuri alle generazioni la concreta garanzia di una vita e di un futuro di vita degni di essere vissuti. Restiamo convinti che per realizzare questo occorra riproporre il socialismo, con i suoi storici ideali e con nuove e concrete proposte politiche per affrontare la crisi del presente. A tal proposito siamo pienamente consapevoli di dover intraprendere un percorso sicuramente lungo, difficile e anche incerto, ma non ci sono, né si intravedono, alternative possibili e credibili. Non è più sopportabile una politica o una nuova lista dove tutto è ridotto a merce, in cui tutto, compresi i sentimenti, ha un prezzo, si può vendere e comprare perché niente ha più “valore”. Ai giovani del giorno d’oggi, che sono annichiliti da una crisi che appare senza speranza di soluzione, facciamo appello perché tornino a credere che, nel nome della libertà, dell’uguaglianza e della giustizia sociale, è possibile rendere il mondo un posto migliore e costruire un avvenire di donne e uomini sempre più liberi, uguali e rispettati nella loro dignità di persone che hanno il diritto di aspirare alla felicità. «Senza democrazia e senza libertà tutto si avvilisce, tutto si corrompe, anche le istituzioni sorte dalle rivoluzioni proletarie, anche la trasformazione, da privata a sociale, della proprietà dei mezzi di produzione e di scambio che dell'economia socialista è pur sempre la condizione principale, ma nell'etica socialista è pur sempre il mezzo e non il fine, il fine essendo la liberazione dell'uomo da ogni forma di oppressione e di sfruttamento. » (Pietro Nenni, Mondo Operaio, 1955) Pino Ciraci Coordinatore SEL Villa Castelli