Villa Castelli, il nostro amato paese, da pochi mesi è diventato un paese dall’aspetto spettrale, sovrastato da gigantesche e antiestetiche pale, poste nella ormai ex bellissima Contrada Renna, una delle zone più belle del nostro paese, con una vegetazione mediterranea dalle tantissime varietà e con tantissimi olivi che sembrano essere millenari, e con le bellissime Masserie fortificate, classiche della nostra storia.
Oggi, se si transita per quelle zone, non si respira già più un’aria sana, con queste lunghissime pale di 80 metri che sembrano soffiarti addosso il vento della morte, e si scopre che sono stati distrutti tratturi, strade antiche, muretti a secco, per far spazio a catrame e cemento, sono stati distrutti tanti ulivi secolari, tranciate di netto radici millenarie, circa 100 ulivi secolari sono stati spogliati, resi esili e sparuti e spostati a pochi metri, appoggiati in un cerchio di terra, ad aspettare la lenta morte. E ci viene da pensare se questo è davvero ambiente, ecologia, futuro, se con la distruzione della natura si può dire di amare la natura, ma siamo seriamente dubbiosi.
Ma a chi poteva interessare questo nel nostro paese, chi ha avuto il barbaro e poco serio coraggio di decidere che questo impianto, che comporta un cambiamento per almeno 20 anni, sia potuto essere stato fatto da un Amministrazione che ancora non sappiamo se ha i diritti legali per governarci, figuriamoci se hanno i diritti per rovinarci per più di 20 anni, a questo punto, solo per gli interessi di alcuni nostri amministratori.
Premesso che la Regione Puglia ha dato il benestare a condizione:
che il Comune di Villa Castelli avesse l’autorizzazione paesaggistica;
che, come espresso dall’Arpa Puglia, si rispettasse la distanza delle pale a 1km dalla zona urbana;
che si coinvolgesse l’U.P.A. di Brindisi per il rispetto della Legge Regionale n. 14/2007 in merito alla salvaguardia e difesa di ulivi monumentali nell’area di impianto;
In ogni caso
il Ministero per i Beni Culturali - Soprintendenza per il Paesaggio delle province di Lecce, Brindisi e Taranto, ha rilasciato parere negativo in quanto le dimensioni degli aerogeneratori, oltre che il numero, sono tali da alterare il paesaggio caratterizzato prevalentemente da culture arboree tipiche dei luoghi;
il Comune di Francavilla Fontana ha espresso parere negativo in quanto la localizzazione di alcune pale sono ad una distanza inferiore a 500 m dall’area del comune di Francavilla, non rispettando le indicazioni legali;
il Servizio Energia, Reti e Infrastrutture materiali per lo Sviluppo ha invitato l’Ufficio Provinciale dell’Agricoltura di Brindisi a rilasciare il proprio parere di competenza visto che il progetto presentato dalla società Energia in Natura S.r.l. prevedeva in principio l’abbattimento di circa 100 alberi di ulivo secolare presenti nell’area interessata dall’intervento, poi riformulato in espianto e successivo reimpianto (come dire che moriranno lentamente).
Pino Ciraci
La città che vorrei
12 anni fa
Vi hanno fregato. Tutti.
RispondiEliminaL'eolico industriale è sempre una fregatura ai danni dell'ambiente, del paesaggio, della natura, dei cittadini.
Purtroppo non vi rimane che lottare fino a che quelle pale non vengano demolite. Devono essere demolite.
Forza e coraggio