Le pale eoliche servono alla conversione di energia derivante dal vento in forma di elettricità, utilizzando turbine eoliche. La possibilità di sfruttare il vento dipende ovviamente dalle caratteristiche morfologiche del terreno e dalla posizione. Un problema dell’energia eolica è che non fornisce una quantità di energia standard, ma è una fonte intermittente. L’energia eolica quindi ha bisogno di altre fonti parallele in grado di supplire a momenti di mancanza di vento e sistemi d’immagazzinamento per gli eccessi opposti. Una delle principali problematiche legate alla produzione di energia eolica è la sua intermittenza, il fatto di poter alternare picchi elevati di produzione ad assenza completa di produzione, nell’arco di poche ore, può creare problemi alla gestione della rete. Oggi questo problema è ancora tollerabile per via della bassa percentuale di energia proveniente da eolico, ma questo problema crescerà con il suo sviluppo. E’ per questo che si pensa di associare alla produzione di eolico, sistemi in grado di immagazzinare gli eccessi di produzione durante i periodi di picco per poi rilasciare energia durante i periodi di scarsa ventosità.
In Italia, la progettazione dei parchi eolici trova giustamente difficoltà a svilupparsi. Le ragioni sono essenzialmente da ritrovarsi nel rispetto dei paesaggi e dei siti archeologici, nell’alta densità abitativa, nelle relativamente poche zone veramente adatte all’installazione di un parco eolico, non per ultimo oggi si punta sull’utilizzo del fotovoltaico e del minieolico, molto meno invasivi e più pratici.
Le pale eoliche a Villa Castelli
Nel dicembre 2007 la Regione Puglia ha valutato l’impatto ambientale del Parco Eolico da 24 MW voluto in loc. Masseria Renna dal Comune di Villa Castelli su proposta di:Energia in Natura S.r.l.
A quella proposta si opposero la Lista Caliandro ed i cittadini Cassese Amalio e Palazzo Lucia, e nonostante ciò, il 01.06.2007 il Responsabile del Settore LL. PP. e Tecnico Ambientale del comune di Villa Castelli trasmetteva il parere favorevole e in merito così si esprimeva: “…l’area interessata dall’intervento non ricade in zona di interesse pubblico, zona di Protezione Speciale, né è interessata da Siti di Importanza Comunitaria”. Ma anche l’Amministrazione Comunale a nome del sindaco Francesco Nigro diceva, senza riguardo per i suoi stessi concittadini, che “ questa Amm.ne Comunale in ordine alle vigenti Leggi non è tenuta a dare alcuna comunicazione ai proprietari e tantomeno ai confinanti dei fondi sui cui insiste il parco, stante la Pubblica Utilità e la indifferibilità ed urgenza degli impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile”. Per quanto attiene poi ad una presunta violazione delle distanze dal centro abitato o ad altro tipo di vincolo, le autorità preposte al loro rispetto sono gli Organi tecnici della regione Puglia Assessorato all’Ecologia e Sviluppo Economico, i quali tra l’altro sono deputati alla valutazione e determinazione degli atti progettuali di cui si discorre; Va fatto presente inoltre che il parco eolico risulta esterno all’area buffer di 1 km dall’area abitata così come definita dal PRG vigente”. (Forse l’Amministrazione Nigro non conosce bene le distanze)
Ed è così che si decise di istallare in Villa Castelli (BR), località “Masseria Renna” n. 12 aerogeneratori alti 80 m, con 90 m di diametro per un’energia complessiva di 24 MW. L’Amministrazione Nigro allora assicurò la Regione dicendo:
IMPATTO VISIVO E PAESAGGISTICO: non risulta significativo a causa della dispersione degli anemometri progettati su un ampio territorio, e data la notevole distanza fra gli stessi.
IMPATTO SU FLORA, FAUNA ED ECOSISTEMI: l’impatto sulle componenti indicate appare difettoso di opportuna valutazione; non è chiara, nonostante le numerose richieste di integrazione sul tema effettuate, quante e quali specie arboree siano da spiantare, di quali esemplari si tratti etc.
RUMORI E VIBRAZIONI: le valutazioni relative al rumore sono state effettuate con riferimento a n. 5 postazioni localizzate in prossimità di ricettori ritenuti “sensibili”.
CAMPI ELETTROMAGNETICI ED INTERFERENZE: le linee di trasferimento saranno collocate in appositi cavidotti interrati e i trasformatori saranno posizionati all’interno delle torri. Sono stati calcolati i valori del campo elettromagnetico generato su aree potenzialmente abitabili, e si sono ottenuti valori accettabili.
In più, su sollecito della regione Puglia, è stato dichiarato, FALSAMENTE, che gli aerogeneratori nn. 3 e 9 risultano essere in zona di macchia, ma esistono anche lecci, timo e piante della macchia mediterranea rare, ed ancora che in corrispondenza degli aerogeneratori 8 e 12 si dichiarano doversi spiantare (per successivamente ripiantare) in totale dodici alberi di ulivo che si dichiarano non avere “carattere di monumentalità”, ed allora ci chiediamo cosa è ulivo secolare o monumentale. Eppoi le piante di ulivo che abbiamo visto spiantare sono molte di più, e molte sono state distrutte. Infine in corrispondenza dell’aerogeneratore 7 risultano doversi spiantare due ulivi anch’essi dichiarati dai progettisti “non monumentali”. Dalle foto in nostro possesso, tuttavia, si evidenzia la presenza di soli ulivi secolari.
La Regione Puglia si era espressa contraria se ci fosse stata presenza di macchia e di foresta di leccio nelle zone ove sarebbero da insediare gli aerogeneratori e i relativi cavidotti, ed allora perché non si ferma tutto, prima di problemi più gravi?
Inoltre, la Regione aveva subordinato la realizzazione dell’opera, con 10 torri, al rispetto delle seguenti prescrizioni:
- che tutti gli alberi di ulivo espiantati siano reimpiantati in loco, previa attivazione delle procedure previste presso l’IPA (Ispettorato Provinciale Agricolo) dalla L.R. n. 14 del 4.6.2007 - “Tutela e valorizzazione del paesaggio degli ulivi monumentali della Puglia”;
- stipulare con l’amministrazione comunale di Francavilla Fontana apposita convenzione in merito agli aerogeneratori nn. 1,2, 4, 7, 8 e 12, così come previsto dal R.R. n. 16/2006, atteso che questi rientrano nella fascia di 500 m dal confine comunale.
Invece il Comune di Francavilla Fontana, ha trasmesso nota indirizzata al sindaco del comune di Villa Castelli, con cui si comunica l’impossibilità ad esprimere un parere favorevole in quanto la localizzazione di n. 6 pale ad una distanza inferiore a 500 m dall’area buffer del comune di Francavilla Fontana, non rispetterebbe le indicazioni contenute nel redigendo PRIE comunale.
Ancora nel giugno 2011 dal Comune di Francavilla facevano sapere che dopo aver effettuato un sopralluogo proprio per l’impianto eolico, ancora si è in attesa di un colloquio con un Rappresentante della Ditta appaltatrice che diceva che era in attesa di documentazione mancante nella richiesta iniziale. Il Comune richiese un incontro con l’Ufficio Tecnico del Comune di Villa Castelli per coordinare i lavori.
Influenze delle pale eoliche sulla salute delle persone
Occorre introdurre a Villa Castelli nelle nostre discussioni il concetto di danno alla salute delle persone causato dal vivere vicino a turbine eoliche, in modo che giovani e autorità locali possano sapere perché si contestano progetti come quello voluto dal Comune di Villa Castelli nel collocare in Contrada Renna un parco eolico.
Negli ultimi anni, da dati provenienti da ricerche scientifiche e mediche svoltesi in molte parti del mondo, risulta che le turbine eoliche hanno un effetto deleterio sulla salute umana. Sfortunatamente, attualmente nel mondo le autorità si basano su informazioni fornite dagli stessi produttori di turbine.
Gli effetti sulla salute sono finora causati largamente dal rumore. Il rumore emesso dalle turbine eoliche copre i parametri dell’udito umano. Le frequenze possono propagarsi a molti silometri e non vengono assorbite dalle pareti, e nemmeno dal paesaggio ed effetti di risonanza possono prodursi in aree collinose ed in alcuni edifici. Inoltre il fruscio delle pale modula un ronzio persistente con un effetto martellante e l’accumulo di parecchie turbine che martellano in modo asincrono può essere molto molesto.
Il termine “SINDROME DA TURBINA EOLICA” è stato coniato per includere la lista dei sintomi specifici presenti quando si vive in prossimità delle turbine (ENTRO 1 KM). Questi sintomi includono:
• Sensazione di instabilità
• Vertigine
• Ronzio auricolare
• Pressione auricolare
• Nausea
• Tachicardia
• Emicrania
• Ansietà
• Problemi di memoria
• Disturbi del sonno e insonnia
• Episodi di panico
Sia bambini che adulti ne possono essere affetti, ma sono particolarmente a rischio i bambini piccoli i cui sistemi di equilibrio sono ancora in sviluppo e le persone al di sopra dei 50 anni. Coloro che vivono relativamente vicino ad esse lamentano un maggiore disturbo di quello provocato dal rumore del traffico stradale. Fra queste ragioni vi sono l’inevitabile durata del rumore (24 ore) e la forte componente di bassa frequenza che penetra attraverso le pareti, le finestre e tappi per le orecchie. Il grado di questo fastidio è tale da indurre la maggior parte della popolazione studiata, ad andarsene, ed alcuni anche ad abbandonare le loro case.
In alcuni paesi, come l’Italia, le turbine non sono contemplate dal Regolamento di emissione di rumore assoluto che viene applicata invece ad aeroporti e strade e ricadono sotto i Regolamenti sul Rumore Differenziale meno rigidi. Ciò significa che in un area silenziosa come Contrada Renna le turbine raggiungeranno circa 45dB di rumore durante la notte senza sorpassare i limiti fissati dalle leggi, ma cosa peggiore sovrasteranno il dolce rumore degli uccelli notturni , il canto dei grilli e terranno sveglia la gente della vicina Masseria Renna.
Le pale eoliche e l’ambiente intorno
Le interferenze con la flora sono modeste (almeno negli impianti realizzati con cura). La presenza d’impianti eolici non arreca disturbo ad animali domestici, greggi, mandrie e quanti altri animali abbiano un contatto con l’uomo. I possibili problemi sulla fauna sono riconducibili ai seguenti aspetti:
Perdita di esemplari di uccelli per collisione (con le torri e le pale dei generatori);
Perdita di esemplari di uccelli per elettrocuzione (folgorazione su linee elettriche a media tensione);
Scomparsa di specie per alterazione dell'habitat nel sito;
Scomparsa o rarefazione di specie per disturbo dovuto a rumore, vibrazioni, riflessi di luce, ecc.
Comunque gli impianti eolici sono scevri da alcune forme d’impatto ambientale tipiche delle centrali termoelettriche basate sull’impiego di combustibili fossili.
Di converso, risultano importanti altre forme d’impatto ambientale quali, in particolare, l’impatto visivo, le emissioni acustiche, le emissioni elettromagnetiche e le possibili interferenze con la flora e la fauna.
A tutti è chiara la validità dello sfruttamento delle fonti rinnovabili di energia, come l’eolico e gli aspetti migliorativi che ne possono derivare dal loro utilizzo su larga scala nel territorio, ma con quale impatto visivo e con quale impatto ambientale? Emerge la necessità di una maggiore consapevolezza da parte della popolazione e delle amministrazioni locali di ciò che debba realmente intendersi per impatto ambientale, non limitando la compatibilità di un’opera nel territorio alla sola modificazione formale del paesaggio.
Bisogna smettere di ignorare o non prestar fede al coro delle proteste. Chiaramente le turbine di Contrada Renna sono costruite troppo vicino alle abitazioni delle persone e le autorità competenti debbono prendersi la completa responsabilità del danno che ne deriverà alla vita della gente.
Per concludere, ecco alcune voci:
Villa Castelli Bene Comune:
Villa Castelli, il nostro amato paese, da pochi giorni è diventato un paese dall’aspetto spettrale, sovrastato da gigantesche e antiestetiche pale, poste nella ormai ex bellissima Contrada Renna, una delle zone più belle del nostro paese, con una vegetazione mediterranea dalle tantissime varietà, lecci, mirto, ginepro, corbezzolo, etc. e con tantissimi olivi che sembrano essere millenari, e con la bellissima Masseria Renna, classica della nostra storia.
Oggi, se si transita per quelle zone, non ci si sente più nel Salento, con queste lunghissime pale di 80 metri che sembrano soffiarti addosso il vento della morte, e si scopre che sono stati distrutti tratturi, strade antiche, muretti a secco, per far spazio a catrame e cemento, sono stati distrutti tanti ulivi secolari, tranciate di netto radici millenarie, circa 100 ulivi secolari sono stati spogliati, resi esili e sparuti e spostati a pochi metri, appoggiati in un cerchio di terra, ad aspettare la lenta morte. E ci viene da pensare se questo è davvero ambiente, ecologia, futuro, se con la distruzione della natura si può dire di amare la natura, ma siamo seriamente dubbiosi.
Ma a chi poteva interessare questo nel nostro paese, chi ha avuto il barbaro e poco serio coraggio di decidere che questo impianto, che comporta un cambiamento per almeno 20 anni, sia potuto essere stato fatto da un Amministrazione che ancora non sappiamo se ha i diritti legali per governarci, figuriamoci se hanno i diritti per rovinarci per più di 20 anni, a questo punto, solo per gli interessi di alcuni nostri amministratori.
Premesso che la Regione Puglia ha dato il benestare a condizione:
che il Comune di Villa Castelli avesse l’autorizzazione paesaggistica;
che, come espresso dall’Arpa Puglia, si rispettasse la distanza delle pale a 1km dalla zona urbana;
che si coinvolgesse l’U.P.A. di Brindisi per il rispetto della Legge Regionale n. 14/2007 in merito alla salvaguardia e difesa di ulivi monumentali nell’area di impianto.
In ogni caso:
il Ministero per i Beni Culturali - Soprintendenza per il Paesaggio delle province di Lecce, Brindisi e Taranto, ha rilasciato parere negativo in quanto le dimensioni degli aerogeneratori, oltre che il numero, sono tali da alterare il paesaggio caratterizzato prevalentemente da culture arboree tipiche dei luoghi;
il Comune di Francavilla Fontana ha espresso parere negativo in quanto la localizzazione di alcune pale sono ad una distanza inferiore a 500 m dall’area del comune di Francavilla, non rispettando le indicazioni legali;
il Servizio Energia, Reti e Infrastrutture materiali per lo Sviluppo ha invitato l’Ufficio Provinciale dell’Agricoltura di Brindisi a rilasciare il proprio parere di competenza visto che il progetto presentato dalla società Energia in Natura S.r.l. prevedeva in principio l’abbattimento di circa 100 alberi di ulivo secolare presenti nell’area interessata dall’intervento, poi riformulato in espianto e successivo reimpianto (come dire che moriranno lentamente).
Movimento Regione Salento
“Pensiamo sia necessario, dopo aver ascoltato le dichiarazioni del Sindaco di Villa Castelli, intervenire sullo scempio in atto sulla Collina di Villa Castelli. Affermare candidamente che l’installazione di un parco eolico da 10 pale nella macchia mediterranea sia una precisa scelta politica dell’amministrazione comunale, ci restituisce la giusta misura di quanto la tutela del territorio e gli interessi dei cittadini siano l’ultimo dei problemi di una certa classe politica.
Nel territorio di Villa Castelli, in provincia di Brindisi, stiamo assistendo all’ultimo scellerato avamposto del finto progresso che avanza; non è possibile che enormi torri di metallo trovino posto tra gli ulivi secolari e i terreni incontaminati di una zona famosa per la bellezza dei suoi panorami.
Ma, soprattutto, non è accettabile che il Sindaco Francesco Nigro, che dovrebbe rappresentare la sua comunità, possa prima avvallare l’intero progetto e poi, addirittura, benedirlo in virtù di una fantomatica riduzione delle emissioni di carbone di Cerano.
Oltre ad essere una posizione quantomeno ingenua, le parole del primo cittadino sbugiardano il suo ruolo di rappresentante del centro salentino, ben lontano geograficamente dalle fabbriche del capoluogo eppure, ahinoi, ora a esso tristemente vicino, per impatto visivo e ambientale, su un’area altrimenti incontaminata dell’alto Salento. Grazie mille, sindaco Nigro, per il bel regalo di Natale con cui la sua amministrazione ha voluto omaggiare la città di Villa Castelli e il Salento intero”.
Dice il sindaco di un paese sottoposto a pressioni per un parco eolico: «Se vedono incerto me, ci provano con gli assessori, e poi vengono i proprietari dei terreni e mi chiedono perché no. E se avessi un gruppo di amici o dei parenti da sistemare nel cantiere di sei mesi o elettori da ringraziare o ingraziarmi, io potrei dire di sì, ma non farei l’interesse collettivo ». L’interesse collettivo torna a gravare su troppo fragili spalle. La corruzione è nell’impari rapporto fra una multinazionale e un’amministrazione locale povera e spaventata dalle conseguenze del suo coraggio. Sommersi dai pochi soldi, dalla retorica, come si fa a dire di no a questi impianti da primato? Sembrano eroi certi sindaci…
Quello che si è detto sul parco eolico di Villa Castelli:
NO AL CARBONE BRINDISI: Addio Puglia, addio ulivi! Coloro che fanno questo alla natura, alla nostra terra, sono dei CRIMINALI! Andrebbero messi in sicurezza, in condizione di non nuocere quindi in galera. Chi autorizza, fa consulenza, incentiva, intermedia, ecc. ... CARCERE A VITA! Siate maledetti voi e i vostri sporchi affari.
RETE CIVICA BRINDISINA: "Lo scempio del nostro territorio continua...E' ora di dire basta!"
FORUM AMBIENTE SALUTE: Il mostro mega eolico saccheggia il bellissimo territorio di Villa Castelli! Sindaco e Regione non hanno nulla da eccepire su questo scempio! La miopia pagata a colpi di royalties è un durissimo prezzo da pagare! I cittadini nuovamente vittime di questa vera e propria casta affaristica! DOVE SI DEVASTA IL PAESAGGIO, LI' C'E' MAFIA !!!
ARCHITETTO ANNAMARIA ANNICCHIARICO: "Vorrei chiedere a chi crede che le pale siano assolutamente suggestive, se questa immagine gli suscita la stessa sensazione ........"
ALESSANDRO ZACCARIA: Hanno dichiarato gli ulivi di Contrada Renna come ulivi non secolari, ed in effetti sono millenari….
ORESTE CAROPPO: Che schifo. Bisogna lottare contro le ecomafie.
IDA SANTORO: Questi sono pazzi. organizziamoci seriamente per una manifestazione comune, almeno interprovinciale.
ANGELA SCARPARO: Qui si sta parlando di una regione del sud che aveva una risorsa, gli ulivi. risorsa che i politici stanno svendendo per i loro interessi.
PAOLA ATTANASIO E VITANTONIO IACOVELLO: Qui non basta indignarsi...della nostra indignazione non se ne fotte nessuno, occorre combattere, senza ovviamente violenza, ma studiando: se si studiano bene i loro progetti, lì troviamo tanto di quel materiale da attaccarli. Lo sto facendo su quattro loro progetti che prevedono 77 pale da 150 metri, tutto intorno a casa mia in un raggio di 1300 metri….
Noi siamo favorevoli all'energia alternativa a patto che ci sia una regolamento che tuteli il territorio e a patto che diminuisca il carbone. Invece vediamo pannelli e torri eoliche che si moltiplicano ogni giorno senza un minimo criterio e senza che si stia diminuendo di un grammo il carbone... e intanto il carbone bruciato a cerano é addirittura aumentato.
DONATO MANCINO: Che dolore, che banditi. E cerchiamo di essere realisti. Non bisogna aspettarsi riduzioni rilevanti dell'uso del carbone collegate all'aumento di fotovoltaico ed eolico perchè la quantità di carbone movimentata e bruciata a Brindisi è talmente sproporzionata (dai 6 ai 9 milioni di tonnellate annue) che per ottenere abbattimenti significativi del combustibile fossile, dovremmo riempire di pannelli e pali tutta la Puglia e non sarebbe neanche sufficiente. MA PER QUALE MOTIVO POI ? ...ABBIAMO FORSE UNA PARTICOLARE MISSIONE di produzione di energetica DA COMPIERE NOI QUI GIU' ? e non basta!? IL CARBONE DEVE ESSERE RIDOTTO DRASTICAMENTE e SUBITO. In 5/6 anni COMPLETAMENTE DISMESSO!
E la protesta continua con Villa Castelli in Movimento, Tele Rama, trnews.it , etc etc ………
Per un più completo riferimento ai dati scientifici e tecnici:
1. Dr. Nina Pierpont, “Wind Turbine Syndrome – A Report on a Natural Experiment”, 2009
2. Minnesota Department of Health, Environmental Health Division, “Public Health Impacts of Wind Turbines”, 2009
3. Frey & Hadden, “Noise Radiation from Wind Turbines Installed Near Homes: Effects on Health”, 2007